Le saccadi sono i movimenti più comuni che i nostri occhi compiono durante la giornata.
Servono a portare la fovea (cioè il punto centrale della retina, dove viene focalizzata la nostra attenzione visiva) a coincidere con la zona d’interesse del nostro sguardo (ovvero a mettere a fuoco ciò che stiamo guardando).
Saccadi e cecità
Facciamo un esperimento.
Mettiti davanti a uno specchio e porta l’attenzione sul tuo occhio destro.
Adesso portala sul sinistro.
Fatto?
Hai visto i tuoi occhi muoversi?
No?
È del tutto normale, perchè, come abbiamo già detto, durante le saccadi siamo ciechi.
Questo accade circa 3/4 volte al secondo, ma perchè non avvertiamo un senso di cecità?
Il nostro cervello è in grado di compensare questi vuoti che, anche se si tratta di frazioni di secondo, durante la giornata arrivano a circa 40 minuti in totale.
Come fa?
Attraverso un fenomeno chiamato cronostasi (o arresto del tempo), per cui la prima immagine che segue una saccade sembra essere più lunga.
Per rendersi conto di questo fenomeno ti basterà fissare le lancette di un orologio.
Il primo movimento della lancetta dei secondi ti sembrerà essere più lungo degli altri proprio a causa della compensazione della saccade attraverso cronostasi.
Fonti: BioPills, Wikipedia