Diagnosticare malattie oculari con l’AI, da oggi si può - Il Blog della Bottega

Diagnosticare malattie oculari con l’AI, da oggi si può!

E se l’intelligenza artificiale potesse diagnosticare le malattie legate alla vista (e non solo)?

È quello che si sono chiesti anche alcuni ricercatori britannici, i quali sono riusciti a sviluppare uno strumento, simile a ChatGTP, che può rilevare il rischio di malattie oculari ma anche altre patologie.

Il nome dell’AI sviluppata dal team di ricercatori del Moorfields Eye Hospital NHS Foundation Trust di Londra è RETFound, ed è il primo foundational model (modello di apprendimento automatico di grandi dimensioni addestrato su una grande quantità di dati su larga scala in modo da poter essere adattato a un’ampia gamma di attività) in ambito oftalmico.

Come funziona RETFound?

Il sistema di funzionamento di questa intelligenza artificiale si basa sull’apprendimento auto-supervisionato.

Ma cosa significa?

Attraverso un metodo di “addestramento” simile a quello di ChatGPT, RETFound ha analizzato milioni di foto (circa 1,6 milioni) relative alla retina umana, imparando quali di queste appaiano come sane e quali no.

Siamo in pratica di fronte ad un super-esperto in materia di occhi umani, il quale non solo è in grado di diagnosticare malattie e/o difetti visivi, ma potrà anche essere utilizzato per addestrare nuove AI specializzate nel riconoscere solo determinate patologie.

Questo sarà possibile anche grazie al fatto che i creatori di RETFound hanno reso il sistema open source (cioè un sistema aperto, liberamente editabile) per qualunque istituto di medicina al mondo.

Quali patologie saranno diagnosticabili?

Utilizando RETFound è possibile identificare varie malattie oculari attraverso l’analisi della retina, ma il sistema riesce anche a distinguere le caratteristiche che presenta la retina di una persona affetta dal morbo di Parkinson.

Sarà anche possibile identificare le persone a rischio di infarto o di ictus

Come già detto in precedenza le possibilità di sviluppo ed applicazione in vari ambiti della medicina possono variare molto, tutto dipenderà da quello che gli studiosi saranno in grado di far “apprendere” a questo strumento rivoluzionario.

Fonti: Datapizza, Html.it Magazine, Ophthalmology Times Europe