Anche se è emessa da molti dei dispositivi che utilizziamo tutti i giorni (computer, smartphone, ecc…) la luce blu non è però un fenomeno artificiale.
Essa, infatti, fa parte dello spettro luminoso emesso dal nostro amato sole.
Perché la luce blu è un problema?
Il vero problema nasce dalla sovraesposizione a questi raggi, i quali, a lungo andare, possono diventare dannosi.
Si possono infatti riscontrare vari sintomi da sovraesposizione nel tempo:
vista offuscata, indolenzimento e/o bruciore degli occhi, ipersensibilità alla luce, fino a portare a disturbi del sonno o anche a vere e proprie patologie, come cataratta precoce e maculopatia.
Tutti questi fattori influiscono sulla nostra capacità di restare concentrati e, quindi, sulle nostre attività quotidiane.
Al giorno d’oggi ne siamo circondati, veniamo irradiati da fonti “dannose” in ogni momento, qualunque dispositivo utilizzi luce a led ne emette una grande quantità.
Computer, televisione tablet, smartphone… Ma anche per strada, in un negozio, al bar, in ufficio… Perché la fonte maggiore di queste onde luminose sono sicuramente le lampade a led, oggi sempre più diffuse.
Cosa fare per proteggersi?
Esistono vari “filtri” per proteggersi dai raggi dannosi.
Ad esempio su quasi tutti i dispositivi è ormai presente la funzione “filtro luce blu”.
Si trovano in commercio anche delle pellicole da applicare sugli schermi, le quali fungono da filtro.
Tutto ciò però non è sufficiente a proteggerci in quanto l’irradiazione è costante e non proviene soltanto dai vari device.
Per garantire una vera e propria barriera dalla luce blu che ci circonda c’è una sola soluzione:
adottare lenti da vista dotate di filtro protettivo.
A destra una lente dotata di filtro protettivo;
a sinistra una normale lente anti-riflesso.
Ve lo spiega Domenico
Responsabile della Formazione del Gruppo BOC